L’Amministrazione Comunale ha aderito alla richiesta di liberazione di Patrick Zaki, promossa da Amnesty International in occasione del primo anniversario della sua detenzione. Lo studente egiziano dell’Università “Alma Mater” di Bologna, fermato all’aereoporto del Cairo il 7 febbraio 2020, si trova incarcerato ingiustamente da quasi un anno con l’accusa infondata di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda al terrorismo.
“Crediamo nella grande efficacia virale e nella potenza espressiva dell’iniziativa che certamente contribuirebbe a tenere accesi i riflettori su questa ingiusta vicenda” dice Carmen Cera, responsabile di Amnesty International, gruppo di Termini Imerese.
“Anche la mia città ha aderito all’iniziativa accogliendo le sagome di Patrick Zaki all’interno del Comune della Cammera Picta, con questo gesto chiediamo che venga immediatamente liberato” aggiunge Chiara Di Maria, responsabile della Circoscrizione Sicilia di Amnesty International.
“Patrick è in carcere ingiustamente” afferma Maria Terranova, Sindaco della Città “da quando è stato arrestato, minacciato, picchiato e torturato con scariche elettriche solamente per aver svolto il suo lavoro in favore dei diritti umani postando 10 post su Facebook e rischia 25 anni di carcere. Rivolgo a nome della Città di Termini Imerese un messaggio di vicinanza e libertà.”