Dosi disponibili solo a Petralia, la protesta: “Anziani costretti a un lungo viaggio per vaccinarsi”
Come riportato da Palermotoday , e’ normale andare a

Petralia per essere vaccinati contro il Covid? E’ la domanda che si pongono diverse persone dopo la prenotazione della dose tramite il sistema telematico nazionale della struttura commissariale per l’emergenza, gestito dalle Poste, a cui ha aderito la Regione Siciliana. In questa prima fase, oltre alle categorie “speciali”, il siero è stato riservato alle categoria più fragili e quindi agli over 80.

“Questa mattina – scrive un lettore – ho fatto fatto la richiesta per il vaccino per i miei genitori. Mio padre ha 91 anni, mia madre quasi 81. Premetto che abitano a Palermo, nel quartiere di Pallavicino. Mi hanno prenotato in giorni differenti, per il mese di aprile, a Petralia Sottana”. Nella stessa situazione si trova un altro utente: “Volevo segnalare che mia madre, che ha 84 anni, deve recarsi a Petralia per il vaccino. E’ normale?”.

Al coro di proteste si aggiunge anche un altro uomo che era entrato nel portale per prenotare un appuntamento ai genitori di sua moglie: “Ho provato a prenotare per i miei suoceri, di 87 e 83 anni. E’ possibile mai che solo 3 giorni dopo da quando è stato attivato il servizio, gli unici posti disponibili siano a Petralia Sottana? E’ normale che due anziani, a quell’età, debbano recarsi in un comune delle Madonie per vaccinarsi?”.

Dalla Regione non è arrivata alcuna risposta ufficiale sulla vicenda, ma dall’assessorato trapela una spiegazione di carattere tecnico. La disponibilità dei vaccini infatti sarebbe legata alla distribuzione, gestita a livello nazionale, delle dosi che vengono assegnate ad ogni “slot” (ovvero ad ogni struttura accreditata). Dunque a stabilire il numero delle dosi da distribuire sarebbe direttamente la struttura commissariale ed è più facile che finiscano più rapidamente le dosi inviate a Palermo piuttosto che quelle riservate a Petralia.