“Temiamo che, sotto il profilo della tutela del cittadino e sul piano sociale ed  economico, il prossimo triennio rischi di riservarci una situazione ancora più grave di quella vissuta nel 2020 profondamente segnato dall’esplosione della pandemia da COVID-19. Ed è pertanto necessario che le autonomie locali dell’Isola siano messe in condizione di sostenere e incentivare ancora di più il sistema produttivo. Per questi motivi abbiamo chiesto due audizioni: una a Stefano Pellegrino, presidente della I Commissione Affari istituzionali, che ci ascolterà martedì prossimo, e l’altra a Riccardo Savona, presidente della II Commissione Bilancio”.

            Questo il commento di Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, che aggiunge: “Riteniamo che la Legge di stabilità, cadendo in uno dei momenti più delicati della storia della Sicilia,  debba prevedere norme di prospettiva che favoriscano la ripresa e sappiano sostenere gli enti locali sia sul piano organizzativo che finanziario, migliorandone l’efficienza. Proprio per discutere questi temi abbiamo convocato per lunedì prossimo il nostro Consiglio regionale”.

“Siamo del parere  – spiegano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – che nella visione della Regione debbano avere ancora più centralità temi quali il rafforzamento sul piano organizzativo degli enti locali, il contrasto allo spopolamento, che ormai tocca quasi tutti i comuni dell’Isola e segnatamente quelli delle aree interne, un piano straordinario in termini di agevolazioni fiscali per le imprese e il rilancio di infrastrutture e impianti in settori strategici come quello dei rifiuti”.

“E’ necessario,  – dunque, – conclude Orlando – che,  a cominciare da questa Legge di stabilità si debbano conseguire risparmi di costi insopportabili che gravano sul sistema produttivo e sui servizi resi a cittadini e imprese e si debba determinare una riduzione del peso della fiscalità sui contribuenti. A titolo di esempio, non è più tollerabile che molti comuni sostengano costi elevatissimi per i consumi di energia elettrica (in applicazione d  di salvaguardia) e per la gestione del sistema integrato dei rifiuti, rispetto al quale siamo profondamente preoccupati per gli effetti nei confronti degli enti locali e del sistema produttivo che derivano dall’adeguamento alle nuove regole fissate da Arera in materia di Metodo tariffario rifiuti (MTR) e di Piano economico finanziario (PEF)”.