Nell’ambito delle giornate nazionali del tesseramento dell’Anpi che si svolgeranno sabato e domenica, la Cgil Palermo aderisce con un’iniziativa nella sede di via Meli, 5, per promuovere l’impegno nei confronti della buona memoria dell’antifascismo e della Resistenza a fianco dell’associazione nazionale partigiani.
Con l’intento di rilanciare un chiaro messaggio antifascista, la segreteria della Cgil Palermo assieme ai rappresentanti palermitani dell’Anpi, domani nella sede della Cgil, dalle ore 10 alle 13, allestirà una postazione aperta a tutti per il tesseramento all’associazione dei Partigiani, nella sede di via Meli, 5, dalle ore 10 alle ore 13.
Martedì 2 marzo, dalle ore 15 alle 18, sempre nella sede della Cgil Palermo, sarà invece possibile firmare per la legge di legge di iniziativa popolare contro il fascismo, lanciata dal Comune di Stazzema. Sarà presente la consigliera comunale Valentina Chinnici. “Per la Cgil, da sempre in prima fila per diffondere, a partire dai luoghi di lavoro, i contenuti della Costituzione nata dalla Resistenza, ovvero i valori della democrazia, del rispetto e della libertà, l’adesione a entrambe le iniziative è importante per lanciare un messaggio forte – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Siamo profondamente partigiani e antifascisti e crediamo che opporsi a tutte le forme di fascismo che ancora oggi continuano a minacciare la società, di propaganda inneggiante al fascismo, di limitazione degli spazi democratici, sia un dovere morale che tutti dobbiamo esercitare ogni giorno”.
Il disegno di legge è finalizzata a disciplinare pene e sanzioni verso coloro che attuano propaganda fascista e nazista con ogni mezzo, in particolare tramite social network e con la vendita di gadget. La proposta di legge di iniziativa popolare è stata depositata il 19 ottobre 2020 da Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, il comune in provincia di Lucca dove, nell’agosto del 1944, una divisione di soldati nazisti trucidò 560 persone. Serviranno 50 mila firme per portare la legge in Parlamento. C’è tempo fino al 31 marzo 2021 per firmare.