Alle ore 09.37 del 20 marzo 2021 fa il suo ingresso la Primavera astronomica.

La nuova stagione è determinata dall’Equinozio, istante esatto in cui il Sole incontra l’equatore celeste nel suo moto lungo l’eclittica e solo in tale occasione la separazione tra la zona illuminata della Terra e quella in ombra passa per i poli.

Il termine equinozio deriva dal latino e significa “notte uguale”, quindi nel giorno dell’equinozio siamo portati a pensare che le ore di luce e quelle di buio siano uguali.

In realtà non è esattamente così: già pochi istanti prima dell’alba il bordo del Sole supera la linea dell’orizzonte, e la luce della nostra stella illumina il cielo anticipando il cominciare del dí; per cui non si può parlare di una divisione perfettamente uguale tra il giorno e la notte, non nel giorno dell’equinozio.

Alle nostre latitudini infatti il giorno è uguale alla notte il 17 marzo.

Dalla data dell’equinozio in poi le giornate diventeranno sempre più lunghe alle latitudini più elevate poichè il sole impiega più tempo a sorgere e a tramontare.

In merito alla data dell’equinozio, si è abituati a pensare che la primavera cominci il 21 marzo: questo perché la data fu fissata convenzionalmente nel lontano Concilio di Nicea del 325, quando attraverso la data di inizio della primavera (il 21 marzo) e attraverso il calcolo della fase di piena della Luna, si stabilí il giorno della Pasqua, che cade la domenica successiva alla prima Luna piena che si verifica dopo l’equinozio di Primavera.

Nel 1582 venne risistemato il calendario gregoriano, che è quello che utilizziamo attualmente, anche se non in maniera del tutto precisa: Il nostro calendario stabilisce 365 giorni in un anno, mentre la Terra compie una rivoluzione intorno al sole in 365 giorni 5 ore 48 minuti 49 secondi.

Si accumula quindi un ritardo che viene sistemato ogni 4 anni con l’inserimento di un anno bisestile.

Il ritardo accumulato fa variare in questo caso anche l’orario in cui si verifica l’equinozio che è sempre differente rispetto all’anno precedente.

L’ultima volta che l’equinozio è avvenuto il 21 marzo è stato nel 2007 mentre la prossima volta sarà nel 2102.

L’equinozio di Primavera determina in astronomia le basi delle coordinate celesti, indispensabili all’orientamento nell’osservazione del cielo: tra l’equatore celeste e l’eclittica esistono punti di intersezione diametralmente opposti, e sono il punto gamma e il punto omega, da ricondurre rispettivamente agli equinozi di primavera e di autunno.

Il punto gamma è quello in cui il Sole si trova il 20 marzo, quando nel suo percorso da sud verso nord, interseca il piano equatoriale celeste.

Il punto gamma è detto anche punto equinoziale di primavera, punto vernale, punto equinoziale di marzo e punto dell’Ariete; quest’ultimo è da attribuire al fatto che anticamente l’equinozio cadeva nella costellazione dell’Ariete, mentre oggi cade in quella dei Pesci.

Nel grafico sopra sono illustrati i due punti intersecati dal sole nel suo moto apparente lungo l’eclittica.

La primavera astronomica ha fatto dunque il suo ingresso nell’emisfero boreale: essa è da sempre celebrata dai popoli antichi, da letterati e poeti come la stagione della rinascita dopo i mesi freddi dell’inverno, quando finalmente tutto in natura assume colori meravigliosi, tingendo gli spazi di nuove forme, nuove armonie generate dagli alberi colmi di fiori colorati, dell’erba verdeggiante, delle pioggerelle che inondano i paesaggi di luce e arcobaleni. 

Articolo e foto di Teresa Molinaro

http://www.teresamolinaro.it