Dicono che sia arrivata la primavera…in realtà di primavera, oggi in Sicilia si è vista ben poco, la pioggia è caduta copiosa un po’ ovunque, è apparsa come una signora stanca avvolta da nuvoloni grigi inquietanti, tuttavia la terra bagnata inganna i sensi e fa esalare il profumo dei petali di zagara, che ovunque sono esplosi meravigliosi, si perchè la natura non si è mai addormentata, nonostante i silenzi dei nostri cuori, sempre più zittiti dagli eventi di questo virus che si allarga a macchia d’olio ovunque, bussando come un nemico invisibile nelle case di tutti, amici, conoscenti e qualche volta nelle nostre case.

Sta di fatto che nonostante tutti proviamo a vivere la nostra vita, chi in un modo, chi in un’altro, normale o no, stiamo soffrendo  i capricci del destino .

Comunque, oggi siamo qui a celebrare l’arrivo della primavera, che comunque da sempre porta con sé un’immagine di gioia, spensieratezza, ed è su questa scia che vogliamo parlare di musica e di canzoni, di gruppi , in particolare dei Maneskin i vincitori indiscussi del festival di Sanremo.

Il gruppo romano uscito da X-factor , formato da ventenni che hanno iniziato il loro percorso in strada, hanno vinto con il rock sul palco dell’Ariston, con una canzone che è un grido di protesta nei confronti di chi ha sempre qualcosa da dire, lamentandosi di tutto.

Il brano “zitti e buoni” è dedicato alle nuove generazioni che provano ad essere se stessi, spesso rompendo le regole, gli adulti tendono a dimenticare chi e cosa sono stati, le regole sono fatte per essere rispettate, ma qualche volta dobbiamo fare rumore, quando le regole costringono troppo le nostre vite verso qualcosa che non condividiamo.

Essere fuori di testa, in senso positivo e controcorrente fa la differenza, dunque i zitti e buoni sono quelli che si accontentano, non osano, forse non vivono, semplicemente sopravvivono è sono quelli destinati ad essere alla fine infelici e pieni di rimpianti.

Il gruppo vanta già dei brani musicali, interessanti, uno per tutti “Torna a casa”, in cui si nomina Marlena, il nome di una donna, si sono fatte varie ipotesi su chi sia Marlena, se una donna reale o un’immagine, Marlena è la musa ispiratrice del gruppo, la personificazione della libertà e creatività, nel brano si legge di un uomo che sembra avere perso la strada, prega e alla fine ritroverà la gioia della vita, fatta di piccole cose.

L’uomo nel brano rappresenta tutti gli uomini che nella loro vita hanno commesso degli errori, ha incontrato serpenti ed è stato graffiato metaforicamente da spine.

Chi non ne ha commesso errori si faccia avanti? Solo , attraverso un percorso interiore di riflessione perdona le sue colpe , riprende ad amarsi e capisce che nella vita tutti possiamo sbagliare.

Qualche volta si è in bilico tra l’essere vittime e giudici, si fanno strani incontri, ci si perde come Alice, nel paese delle meraviglie, ma alla fine ci si ritrova sempre, nonostante gli incontri strani ed i bivi.

Perdonarsi è un modo importante per riappropriarsi delle facoltà di scegliere, sbagliare spesso ci dà la possibilità di cambiare rotta, mettere in gioco qualità che non pensavamo di avere, provare a vivere una vita priva di sbagli è solo pura follia, Jung, lo psicanalista diceva che attraverso il peccato troviamo la nostra totalità, in noi coesistono angeli e demoni, vince chi è stato nutrito di più.

Insomma torna a casa Marlena è come dire torna a casa la creatività, torna a casa primavera, che qui il freddo si sta facendo sentire troppo, il freddo della paura, di tutto, è come se avessimo l’inverno nelle ossa che ci impedisce di correre, respirare.

Torna a casa Primavera, abbiamo tutti bisogno di colori.