Domani a Palermo si terrà la protesta dei lavoratori agricoli. Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil hanno organizzato una manifestazione dalle 9,30 alle 11,30 in via Cavour, davanti alla Prefettura. Parteciperà una delegazione di una trentina di lavoratori di  aziende agricole, agriturismi e operai forestali, in rappresentanza di un settore penalizzato fortemente dalla pandemia ed escluso da ogni tipo di ristori.
   Zero sostegni, zero diritti. “La giornata di mobilitazione nazionale  serve ad accendere i riflettori sulla discriminazione che  stanno subendo questi lavoratori, per il mancato inserimento negli aiuti previsti dallo Stato – dichiarano i segretari generali Dario Fazzese di Flai Cgil Palermo, Adolfo Scotti, di Fai Cisl Palermo Trapani e Giuseppe La Bua, Uila Uil Palermo – Sono loro che garantiscono che si produca il cibo che arriva sulle  nostre tavole. I sostegni al comparto agricolo erano previsti nei primi due decreti del governo Conte e poi non sono stati più inseriti in alcun  decreto”.
   I sindacati chiedono di essere ricevuti dal prefetto per spiegare i motivi della protesta. “Registriamo anche gravi ritardi nei pagamenti della  cassa integrazione straordinaria  degli operai  agricoli  – aggiungono Fazzese, Scotti e La Bua – In provincia di Palermo si viaggia con ritardi drammatici, a volte anche di  cinque mesi. Sono in centinaia,  quasi tutti lavoratori  a tempo indeterminato, ad attendere la Cisoa con causale Covid, perché  hanno dovuto interrompere il loro lavoro a causa della  pandemia. Centinaia di lavoratori con le loro famiglie, che si ritrovano oggi nella stragrande maggioranza in una condizione di estrema povertà”.
   Al mancato riconoscimento di un sostegno, si aggiunge la preoccupazione dei sindacati per il paventato tentativo di modificare l’attuale normativa sui voucher in agricoltura.  Inoltre, Flai, Fai  e Uila evidenziano  come le trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti si stiano trascinando in quasi tutte le province italiane, in particolare nel Meridione, senza trovare una soluzione positiva. A rischio anche il rinnovo del contratto dei forestali.
    I lavoratori, tra le altre richieste, chiedono garanzie per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019, il bonus per gli stagionali e la sua compatibilità col reddito d’emergenza, l’estensione della Naspi ai lavoratori a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei consorzi.