A ridosso della istituzione di una “zona rossa unica provinciale” che troviamo penalizzante per la nostra comunità, giunge ora l’indiscrezione secondo cui sarebbe imminente l’apertura di un reparto Covid presso l’Ospedale Giglio di Cefalù.
Torna quindi a palesarsi una scelta che già in un paio di occasioni era stata annunciata e poi smentita per la sua irrazionalità, stante l’elevato rischio di propagazione del virus, in una struttura monoblocco qual è quella del nostro Ospedale, che, in atto, è anche Hub per la vaccinazione.
Una decisione che risulterebbe ancora più insensata dopo l’annuncio, appena una settimana fa, di un accordo tra il Giglio e la Fondazione Gemelli di Roma, per la creazione, entro il prossimo mese di giugno, di “nuovi percorsi clinici di eccellenza”, tra cui centri specializzati per il trattamento della obesità grave e delle malattie della tiroide.
Un reparto Covid presso il nostro Ospedale potrebbe, con ogni possibilità, “consentirci” di raggiungere in fretta quei parametri da zona rossa che abbiamo sostenuto di non avere, e che sono purtroppo presenti in altri contesti dell’Isola; ma non è certo il meglio che una meta turistica può augurarsi alla vigilia della stagione estiva, specie quando altrove inizia a ragionarsi di vacanze covid free.
Ci sentiamo, pertanto, di rivolgere un ulteriore sentito, ma sempre pacato, appello a chi di dovere: una Città che vive di turismo ha necessità di attenzioni per il rilancio di un settore in grande difficoltà, e non giova certo alla causa la creazione di una struttura sanitaria promiscua, che da una parte vede allontanare il diritto alla salute degli ammalati di altre patologie, mentre rischia dall’altra di creare situazioni di emergenza per la possibile diffusione del contagio.
Rosario Lapunzina
Sindaco Cefalù