La Fp Cgil Palermo chiede chiarimenti sull’accordo stipulato tra la fondazione  Giglio di Cefalù e l’azienda Villa Sofia Cervello per il “prestito” di personale sanitario all’ospedale palermitano per fronteggiare il Covid.
   “Abbiamo appreso, noi ed i lavoratori,  ancora una volta dalla stampa, di una convenzione interaziendale per mandare il personale sanitario all’ospedale palermitano ‘Vincenzo Cervello’ che al momento si trova in difficoltà sul fronte della pandemia da Covid-19 in città e nella sua provincia”.
   Inizia così la nota della Fp Cgil Palermo, inviata  al presidente della Fondazione Istituzione Giglio di Cefalù, e al responsabile Risorse umane, da  Domenico Mirabile, Fp Cgil medici e Rita Barranco, segretario aziendale Fp Cgil Palermo, che sottolineano il fatto che ai sindacati “non è stato comunicato nulla”. 
  “Non v’è dubbio alcuno che se questa è una guerra dobbiamo combatterla tutti assieme.  Ma in guerra non si lasciano i feriti sul campo di battaglia, le convenzioni internazionali prevedono apposite tregue per raccogliere e curare i feriti. E se le tregue sono il frutto di un patto fra le parti, nel caso specifico riteniamo a ragion veduta che una delle parti in campo siano le lavoratrici e i lavoratori e chi li rappresenta. I feriti sono senza dubbio i malati non Covid che comunque necessitano di cure”, proseguono Mirabile e Barranco.
    E allora la prima domanda che il sindacato della Funzione Pubblica Cgil pone è:  l’impegno dei lavoratori presso l’ospedale “Vincenzo Cervello” di Palermo comporterà la chiusura di reparti dell’Ospedale Giglio di Cefalù? Se sì, da chi verranno accolti i pazienti che hanno bisogno di cure ordinarie?
    “E’ chiaro, a scanso di equivoci e strumentalizzazioni, che nessuno si tira indietro, né noi né le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo – sottolineano Domenico Mirabile e Rita Barranco –  Ma non tirarsi indietro non significa abdicare sul fronte dei diritti e delle tutele che, proprio in questo caso, assumono un significato più ampio rispetto a quelli contrattuali,  abbracciando tutto il campo di azione del dlgs 81/2008”.
      La Fp Cgil  pone anche alcuni quesiti logistici e chiede di sapere se il personale sanitario sarà ospitato a Palermo e dove o se i dipendenti del Giglio saranno costretti a viaggiare prima di ogni turno di servizio e alla fine del turno stesso.  Le spese rimarranno a carico delle lavoratrici e dei lavoratori? “Considerato che i lavoratori presteranno analoga assistenza e svolgeranno il medesimo lavoro ma appartengono a tipologie pubblico-privato e a contratti diversi, sanità pubblica-Aiop,  come sarà colmata la differenza retributiva, sul trattamento fondamentale e sull’accessorio? A lavoro uguale non può corrispondere salario diverso”.
     E ancora il sindacato della Funzione Pubblica  chiede di sapere se il periodo di servizio svolto in comando sarà valutato come servizio reso presso il pubblico anche, eventualmente, per il  raggiungimento dei requisiti per la stabilizzazione previsti dalla legge Madia. E se verranno erogate le stesse indennità Covid previste per i dipendenti del servizio pubblico e già appositamente finanziate con risorse nazionali e regionali. 
“In ultimo- concludono Mirabile e Barranco – considerato che per i comandi è previsto obbligatoriamente il consenso scritto del lavoratore, immaginiamo sia solo su base volontaria”.