In seguito alla richiesta avanzata dal Sunia Palermo e dalla Cgil di Termini Imerese, la giunta comunale di Termini Imerese ha approvato la mozione finalizzata all’inserimento della città nell’elenco dei comuni “ad alta tensione abitativa”. A darne notizia sono il segretario generale del Sunia Palermo Zaher Zarwish e la responsabile della Cgil di Termini Imerese Laura Di Martino. “Apprendiamo con soddisfazione che la nostra richiesta è stata accolta – proseguono – L’inserimento di Termini Imerese nella delibera Cipe porterà dei vantaggi all’intera cittadinanza, per cui ci auguriamo che l’iter si concluda in tempi brevi. Alla conclusione del procedimento, il risultato raggiunto si tradurrà in benefici per tutti gli abitanti, perché l’inserimento di Termini nell’elenco dei comuni Ata consentirà di ottenere un’importante riduzione della tassazione sulla locazione degli immobili. La mozione è stata inviata come da prassi agli organi statali competenti, tra cui il comitato interministeriale per la Programmazione economica.
Laura Di Martino, originaria di Isnello, educatore professionale presso la comunità del centro di giustizia minorile fino al 2010, in Cgil dal 2005, è stata dal 2006 responsabile dello sportello orientamento lavoro (Sol), dal 2009 al 2017 segretario generale Nidil e nel 2012 è entrata a far parte della segreteria provinciale Filcams, dove si è occupata di commercio no food, turismo-pubblici esercizi, ristorazione, studi professionali, vertenze ex Pip e riserve naturali.
Sul territorio di Cefalù ha seguito in questi anni la vertenza per il cambio appalto alla mensa dell’ospedale Giglio e i lavoratori del Club Med, riuscendo a far applicare il contratto nazionale di lavoro in sostituzione del contratto di prossimità firmato da un’altra organizzazione sindacale con l’azienda che gestisce in appalto il servizio di pulimento. Nel 2012 ha fatto parte del direttivo nazionale Cgil, tra i sette giovani under 35 che, tra l’altro, hanno condotto la campagna “Giovani non più disposti a tutto” per il contrasto della precarietà.