La XVI edizione del Sole Luna doc Film Festival si terrà quest’anno dal 5 all’11 luglio nei cortili e nel chiostro del complesso monumentale trecentesco Chiaramonte Steri, sede del rettorato dell’Università di Palermo, dove fa ritorno a distanza di 10 anni.
“Come nel 2020 – dice la presidente Lucia Gotti Venturato – sarà un’edizione ibrida, in presenza e online per un pubblico geolocalizzato, così da garantire la visione ad un maggior numero di spettatori”. Luce e composizioni optical segnano la grafica firmata come sempre da Donato Faruolo: scenari geometrici che si articolano a partire dalla suggestione delle orbite e che diventano metafora del viaggio, delle latitudini suggerendo moti continui, perpetui, ma anche variazioni, interruzioni, intoppi, deviazioni che segnano la vita come accade nel periodo che stiamo attraversando.
La macchina organizzativa non si è mai fermata. Qualche settimana fa Lucia Gotti, il direttore scientifico del Festival Gabriella D’Agostino, i direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura, hanno fatto un sopralluogo allo Steri per progettare l’allestimento delle sale all’aperto.
“L’Ateneo è da sempre partner del Festival – dice Gabriella D’Agostino, docente di antropologia culturale all’Università di Palermo – Gli studenti sono i nostri interlocutori privilegiati. Ci è sembrato il momento opportuno di riproporre la XVI edizione in uno dei luoghi simbolo della città per contribuire a dare un segnale di ricostruzione di un futuro condiviso”.
“Promuovere la cultura è una nostra specifica vocazione – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Fabrizio Micari – Ospitare un’iniziativa come Sole Luna allo Steri, la nostra sede più importante, un luogo fortemente simbolico per la storia di Palermo, è un prezioso esempio di come UniPa persegua l’impegno di disseminazione educativa e culturale nella società e nel territorio. Questo Festival e il nostro Ateneo condividono un obiettivo: dimostrare quanto arte e cultura generino formazione, sviluppo del pensiero, rinnovo di identità e di collettività e siano strumenti indispensabili di cui fornire in particolare le nuove generazioni”.
Oltre 450 i film iscritti al bando di concorso che si è chiuso il 15 marzo 2021. “Titoli provenienti da tutto il mondo che affrontano i temi dei diritti umani, dell’ambiente, dell’emigrazione e che, quest’anno, raccontano molto il lockdown dovuto alla pandemia”, dicono i direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura.
La scelta dei documentari da ammettere al concorso avviene in due fasi. Lungo e cortometraggi sono prima visionati da un gruppo di pre –selezionatori con background nel campo della comunicazione visiva e della cinematografia e poi passano al vaglio dei direttori artistici per la selezione finale. La selezione definitiva del concorso si svolgerà entro fine maggio.
“I pre –selezionatori provengono da varie parti d’Italia. Alcuni di loro – dicono Andrich e Mura- sono ormai collaboratori consolidati del Festival. Altriarrivano quest’anno per la prima volta”. “L’intenzione – aggiungono Gotti e D’Agostino – è quella di fare sempre più di SLF e di Palermo, già sede del Centro Sperimentale di Cinematografia, un luogo di crescita per i giovani professionisti del settore”.
A coordinare il lavoro dei pre – selezionatori è Bernardo Giannone, cineasta e fotografo palermitano diplomato al CSC, con all’attivo varie esperienze in numerosi contesti produttivi dell’audiovisivo sia in Italia che all’estero e attuale segretario del Coordinamento dei Festival del Cinema in Sicilia. È una conferma anche Daniele Barresi, palermitano, specializzato in social media con alle spalle un tirocinio alla Cineteca di Bologna. Dodici in tutto i professionisti impegnati: Marco Pavan, regista, nato e cresciuto a Treviso e specializzato in fotografia documentaria presso la University of the Arts di Londra; Mario Blaconà, originario di Melzo, in provincia di Milano, già caporedattore del magazine Filmidee – la prima rivista online di cinema ad essere presentata alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – e redattore anche della rivista “Lo Specchio Scuro”. E ancora: Mavi Calcinotto, regista e sceneggiatrice di documentari con una formazione di reporting alla scuola Holden a Torino e di regia alla Scuola Nazionale di Cinema Indipendente a Firenze; Ivan Foglia, nato a Verbania, sul lago Maggiore, ma originario per metà della Sicilia (dove qualche anno fa ha deciso di tornare a vivere) e appassionato di cinema e critica cinematografica e corsista di Alessandro Stellino; Ginevra Ghini, senese d’origine e pisana d’azione con un Master in Marketing e Distribuzione Cinematografica; Claudia La Grassa, artista e designer palermitana; Elisa Roncalli, studentessa di Lettere alla University of Leeds in Inghilterra e assistente di produzione per “Officina della Comunicazione”, una società di produzione cinematografica e documentaristica. Eddy Sanfilippo, siciliano con esperienza nell’ambito dell’europrogettazione per enti del terzo settore e in questioni del Medio Oriente e del Nord Africa, temi di cui scrive per alcune riviste specializzate; Giorgia Sciabbica, diplomata al CSC e filmaker con esperienze lavorative nelle maggiori case di post produzione splice e broadcaster per Warner Bros ed History Channel; Elisa Sozzi, laureta in ‘Broadcast e New Media’ e in ‘Storia del Cinema. Teoria e patrimonio’ a Torino, ha lavorato negli ultimi sette anni in broadcast e post-produzione in alcune aziende leader del settore media, tv e cinema, tra cui Discovery Channel e Deluxe