C’è sempre qualcosa ancora da scoprire a Palermo; e poi Catania scolpita nella lava, Trapani affacciata sul mare, Mazara del Vallo multiculturale, Noto barocca, Ragusa nobile; Marsala e le sue saline, le miniere di Caltanissetta, il barocco di Noto, i gioielli di Scicli, le ville nobiliari di Bagheria,gli artigiani di Sciacca. E quest’anno entrano a far parte del circuito Termini Imerese, pronta a raccontare la sua storia di antica capitale commerciale, ed Enna, con il suo passato di roccaforte inespugnabile di sicani, greci, romani, berberi, bizantini, arabi, normanni, svevi e aragonesi. Pronte ad aggiungersi, quattro perle dell’isola: Agrigento con un itinerario inedito nel centro storico, Cefalù con la sua Rocca e i suoi musei, Caltagirone, patria di monasteri e ceramiche, Erice misteriosa e arroccata sul monte. E ancora Carini celebre per il suo castello, e Vittoria, un gioiello tutto da scoprire.
È un puzzle che sta componendo i suoi ultimi pezzi, quello della prossima edizione de Le Vie dei Tesori. Di sicuro non c’è parte della Sicilia da cui non arrivi interesse a far parte del circuito, segno di una grande voglia di ripartire nel segno di una bellezza partecipata dalle comunità. Una Sicilia che si scopre a poco a poco, trasformandosi in un unico museo diffuso: negli otto weekend di settembre e ottobre, tornerà per la sua quindicesima edizione, il festival che ogni anno apre, racconta e mette in rete bellezza, cultura e storia della Sicilia: insieme – da visitare con un unico coupon digitale e con visite guidate – ci sono luoghi di solito inaccessibili e grandi attrattori, siti poco conosciuti o famosi, tutti in un unico circuito con una forte vocazione da storytelling. E tanti tour arricchiti dal contributo di accademici, studiosi, esperti del patrimonio.
Stamattina il festival ha annunciato le sue prossime date nel corso di un incontro alla Borsa internazionale del Turismo, quest’anno svolta in versione digitale. Si sono collegati gli assessori della Regione siciliana Manlio Messina (Turismo), Roberto Lagalla (Istruzione) e Alberto Samonà (Beni culturali), la Fondazione Le Vie dei Tesori, con il suo presidente Laura Anello. E alcuni degli amministratori delle città che partecipano al festival: tra loro, il sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova e Daniele Vella, vicesindaco e assessore alla Cultura di Bagheria; Paolo Ruggieri, vicesindaco di Marsala; Clorinda Arezzo, assessore alla Cultura di Ragusa; Rossella Cosentino, assessore alla Cultura di Erice; Gisella Mondino, assessore alla Cultura di Sciacca e Antonio Navanzino, assessore alla Cultura di Caltagirone.
“Il festival delle Vie dei Tesori è riuscito a sfidare il covid, è la nostra speranza per il futuro, per il rilancio del turismo. Promozione culturale è sinonimo di ripresa, economica e sociale. Supporteremo la comunicazione delle iniziative della rassegna e quelle parallele legate ai percorsi nei borghi: attendiamo molti turisti quest’estate e Le Vie dei Tesori sarà una delle iniziative su cui puntiamo di più” spiega l’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina.
Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione delle centinaia di giovani che ogni anno si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, esperti del territorio, giornalisti. “Ci prepariamo ad un’edizione speciale delle Vie dei Tesori: un’edizione di rinascita che percorrerà la Sicilia per due mesi. Tesori architettonici e naturalistici saranno aperti al pubblico, un’unica rete di pubblico e privato. Cultura vuol dire sviluppo ed economia, per ripensare i nostri centri urbani e i nostri parchi, nell’ottica della crescita e della progettualità futura”, interviene l’assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà.
Un progetto che si compie grazie alla collaborazione di centinaia di partner pubblici e privati, tra cui la Regione siciliana, i Comuni, le Università, le Diocesi, che aprono le porte del loro patrimonio per una grande festa collettiva che quest’anno accompagnerà la rinascita dopo la pandemia. “Anche quest’anno migliaia di studenti liceali e universitari potranno collaborare alla grande e colorata realtà delle Vie dei Tesori: sarà per loro un’occasione di crescita e uno sguardo al futuro per chi vuole lavorare nel turismo. Dal canto nostro, abbiamo la certezza che anche questa nuova edizione saprà essere un successo grazie all’impegno di tutto il gruppo di lavoro che ha saputo solleticare nei cittadini e nei turisti, un vero movimento di curiosità culturale” dice l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla.
Giardini, terrazze segrete, monasteri, palazzi nobiliari, aree archeologiche, ma anche ruderi con un passato affascinante. Tutto ciò che ha una bella storia da raccontare è Vie dei Tesori. Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti: ed è cresciuto ogni anno. Partito da Palermo, quindici edizioni fa, si è allargato a città e borghi, a esperienze sensoriali, passeggiate d’autore, spazi per i bambini, visite teatralizzate. Riconquiste per i cittadini e occasioni imperdibili per i turisti.
“Le Vie dei Tesori – dice il presidente della Fondazione, Laura Anello – è da sempre la manifestazione di una comunità che si riprende il suo patrimonio, se ne riappropria, impara a conoscere la propria storia attraverso luoghi ed esperienze, partecipa a una semina partecipata di conoscenza. Siamo convinti che quest’anno possa essere davvero un’occasione di rinascita collettiva. E l’interesse che si moltiplica da parte di tanti Comuni e territori per il progetto ce ne dà conferma”.
L’anno scorso, in piena pandemia, quando ogni festival e rassegna rimandava o rinunciava ai suoi programmi, Le Vie dei Tesori ha deciso di provarci, riscrivendo ogni visita e ogni percorso nel segno della sicurezza, privilegiando luoghi all’aperto, sostituendo le visite guidate con audioguide d’autore ascoltabili dal proprio smartphone. E ha messo insieme 120 mila visitatori in meno di due mesi, nonostante abbia dovuto sospendere l’ultima settimana a Palermo, che sarà recuperata quest’anno. Nel 2019 i visitatori erano stati 404 mila con una ricaduta economica sul territorio di oltre 5 milioni di euro e un indice di gradimento del 91 per cento.
La quindicesima edizione è in piena fase organizzativa: i luoghi saranno oltre 400, pronti a raccontarsi. Dall’11 al 26 settembre per tre weekend, sabato e domenica, luoghi da scoprire a Bagheria e a Termini Imerese (nel Palermitano); nei tre tesori della costa occidentale, Trapani, Mazara del Vallo e Marsala; nelle due città dell’interno, profondamente diverse, Enna e Caltanissetta, e Noto con il suo strepitoso barocco. Nei cinque fine settimana di ottobre, dall’1 al 31, toccherà alle due ammiraglie, Palermo da dove il festival è partito tanti anni fa, e la nobile Catania; e nei primi tre weekend di ottobre, dall’1 al 17, si aggiungeranno anche Ragusa e Scicli, Sciacca. E una “coda” lontana del festival sarà anche a Mantova, come ormai succede da quattro anni in collaborazione con la Fidam, la Federazione italiana Amici dei Musei.
Ovunque palazzi storici, giardini, terrazze, monasteri, miniere, aree archeologiche, chiese, musei gioiello: un immenso circuito di bellezza e natura sarà visitabile con i coupon digitali acquistabili sul portale delle Vie dei Tesori, costruito con la collaborazione di decine di enti e istituzioni. Dal 20 maggio si potranno prenotare e acquistare, in collaborazione con il tour operator Insider Sicily, weekend, esperienze e pacchetti turistici ritagliati su un viaggiatore curioso, che ama il bello, l’inedito, il particolare; che avrà anche a disposizione un sito e un magazine colmi di storie, aneddoti, guide. E grazie al progetto See Sicily della Regione siciliana si potrà beneficiare di offerte speciali. www.leviedeitesori.it