Il Museo Civico di Castelbuono annuncia la creazione del Dipartimento Progetti Partecipativi, la cui Responsabile Scientificaè Maria Rosa Sossai.

Il Dipartimento Progetti Partecipativi intende esplorare nuovi modi di concepire l’arte, in grado di offrire soluzioni concrete al progressivo impoverimento dei legami sociali e degli spazi comuni e che aiuti a ritrovare quei gesti rituali e quelle forme di cortesia che hanno un potere benefico sulle emozioni e sui pensieri. Il Dipartimento nasce come naturale prosecuzione di un processo di condivisione, iniziato dal Museo Civico con la comunità, in occasione del centenario dell’acquisto del Castello dei Ventimiglia da parte dei castelbuonesi con una colletta pubblica. Per celebrare la ricorrenza del centenario, sono stati concepiti il progetto partecipativo L’Asta del 1920 e la mostra La Stanza delle meraviglie realizzata con oggetti dati in prestito da cittadini che hanno in tal modo ritrovato la memoria del Castello come bene comune. In un tempo presente sempre più incerto, gli oggetti hanno rivelato la loro capacità simbolica di riunire le persone e di creare un legame profondo e durevole. Questa esperienza di comunanza, ha sollecitato il Museo ad intraprendere azioni che favoriscono la socialità, erosa dalla pandemia e dai lunghi periodi di chiusure generalizzate. Il Dipartimento darà voce e spazio a progetti sperimentali ispirati a principi di sostenibilità educativa, ambientale e culturale, nell’ottica di una economia circolare di scambio. Nei progetti partecipativi la relazione è già una pratica in sé, lo stare insieme protegge dall’abisso della solitudine e l’esercizio in comune dell’immaginazione è una promessa di felicità.

Come dichiara Maria Rosa Sossai: “Allo stesso modo dei riti, l’arte è un tempo elevato da cui emana una forza di gravità in grado di unire le persone e generare un forte senso di coesione. Il tempo dell’arte è da sempre il tempo della festa dove ci si raduna e si indugia, che stimola una identità inclusiva, fondamentale per la formazione dello spirito. Le forme di interazione ritualizzate dell’arte partecipativa aiutano a strutturare un rapporto con il mondo e guidano le relazioni sociali oltre il confine del sé.

Maria Rosa Sossai è ricercatrice nel campo delle pratiche artistiche partecipative e delle politiche dell’educazione, e studiosa nel settore del video e film d’artista. Nel 2018 ha co-fondato ‘fuoriregistro quaderno di pedagogia e arte contemporanea’, Boîte edizioni, e nel 2012 l’Accademia Libera delle Artiwww.alagroup.org, piattaforma indipendente di educazione e arte contemporanea. Ha curato mostre e progetti in Italia e all’estero, tra cui: Accademia di Belle Arti di Brera, Matera Capitale Europea 2019 per il Museo M.E.M.O.RI.; Museo MAN di Nuoro, Nomas Foundation, the American Academy, la Real Academia de España a Roma, Tel Aviv Museum, SongEun ArtSpace di Seoul, Villa Panza. E’ stata visiting critic for the MFA Program at Parsons Fine Arts, New York. È autrice di numerose pubblicazioni tra cui: Vivere insieme l’arte come azione educativa, Torri del vento, Palermo2017; Film d’artista, percorsi e confronti tra arte e cinema, Silvana Editoriale, Milano, 2009; Arte video, storie e culture del video d’artista in Italia, Silvana Editoriale, Milano, 2002.