Domenica 1° agosto dapprima ci porteremo – anzi ci faremo portare con le macchine – a Piano Ferro percorrendo le dissestate e a tratti inesistenti strade che attraversano il nostro ormai abbandonato e vituperato bosco. Di ciò ci renderemo conto partendo da Liccia, passando per i castagneti di don Luigino eper la selva oscura della Zotta della Quarara e impattando con la grande desolazione dell’Albergo Milocca. Già in questo primo chilometro e mezzo di percorso si potrebbe scrivere buona parte del programma elettorale della Costituente relativo a: bosco, sua fruizione ed economia, idee di turismo naturalistico in grado di calamitare i flussi di appassionati di scienze naturali specialmente del nord Europa. I naturalisti e i viaggiatori del nord Italia e d’oltralpe, non da ora ma già dall’Ottocento, grazie a Minà Palumbo, a Failla Tedaldi e a Enrico Ragusa conoscono, sicuramente meglio di noi, i nostri boschi e le nostre montagne e da allora il pellegrinaggio dalle alte latitudini alle Madonie continua ininterrotto. La Costituente per la Castelbuono di domani ritiene che la riqualificazione del Museo di Minà,in prima istanza, passi attraverso la capacità di intercettare questi flussi di turismo naturalistico che sono la chiave per sbloccare e sviluppare quel turismo residenziale che mai nessuno è riuscito a far convergere dalle nostre parti anche perché mai è stato cercato nei circuiti del turismo di qualità, essendosi accontentati di un banale quanto mortificante turismo mordi e fuggi che induce solo una effimera illusione di ricchezzaal paese e non per tutti.
Superato piano Màrcato, ancora in macchina,si scenderà verso Cuprania cercando di tenere salde le emozioni perché lo spettacolo sarà pietoso. Quello che fino a non tanti anni fa fu una sorta di arcadia paesana con gli orti di montagna, le greggi che brucavano il carcatizzo e le due casette in pietra ai margini del piano, è oggi regno incontrastato dei cinghiali, dei daini, dei rovi che avanzano sommergendo tutto, a partire dalle casette. Solo il chiarchiaro, abbarbicato ai piedi della montagna, sembra resistere. Più che inutili chiacchiere e convegni per far credere di occuparsi dei problemi, la Costituente ha nel suo programma un progetto serio per la riqualificazione del nostro bosco. Lasciata Cuprania ci attende, ancora in macchina, il tratto più impegnativo, in salita, su una strada piena di curve, col manto malridotto, bucherellato e rattoppato alla meno peggio con terreno battuto.
Arrivati a Piano Ferro calzeremo finalmente gli scarponi o le scarpe da trekking, fate voi. La marcia della Costituente inizia da qui. Chi ci ha accompagnato in macchina ritornerà indietro e, sempre sulla quattro ruote, si porterà alle spalle di Monte Ferro: alla Canna, un posto che, a dispetto del nome, non ha niente di proibito anzi è un sito paradisiaco e per i maliziosi, a scanso di equivoci, chiariamo subito che i paradisi e Baudelaire non c’entrano niente. La Canna è solo un aprico posto situato fra Piano Battaglia e l’hotel Pomieri dove in primavera crescono i rinomati funghi basilischi e dove, da tempo immemore, si stanziarono pastori con i loro armenti per produrre, tra l’altro, quella prelibatezza che è la ricotta di basilisco. La Costituente avvierà una seria riflessione politica perché questa peculiarità della nostra cultura pastorale, questo superba prelibatezza che è la ricotta fatta col latte degli animali che in primavera hanno brucato il basilisco non muoia per sempre.
Il gruppo rimasto a Piano Ferro, si porterà alla vicina Acqua del Pirànio e da qui, proseguendo in piano,attraverso la Portella dî Ancitani, si immetterà in un sentiero in leggera discesacompreso fra a Vaddr’i Rita e i Ntipi. Alla fine di questo sentiero si apre un’ampia vallata, la Valle dei Sambuchi, al centro della quale c’è un abbeveratoio(m. 1252 s.l.m.). Sopra a Vaddr’î Savuchi, molto aperta, domina il pizzo Canna (1429 s.l.m.). Dall’abbeveratoio, la traccia sale fino al Piano Canna che, verso nord-est, offre una vista panoramica mozzafiato sul bosco di Vicaretto e poi Gonato, Liccia, fino al mare.
Dal piano Canna si procede per buona parte in discesa fino all’intersezione col vallore Fauara nel punto detto passo di Bonfanti, dove un ultimo tratto in salita ci porterà alle Case della Canna (m. 1346 s.l.m.). Qui, finalmente, ci si potrà appuzzare nei bottiglioni del vino ma anche lanciare l’assalto ai formaggi e alle salsicce già preparati amorevolmente da chi si è perso l’incantevole traversata preferendo aggirare le montagne in macchina. Ad ogni buon conto, i fuochisti avranno già provveduto ad attizzare il fuoco nelle vecchie tannure dello storico màrcato, stendere le graticole, adagiandovi ogni cosache possa essere ingentilita dagli effetti del fuoco.
Dato fondo alle libagioni e ai bottiglioni si potrà passare alla parte più culturale della giornata, vale a dire la presentazione del libro di Roberto Sottile, castelbuonese di Caltavuturo, dall’eloquente titolo di SUCA. Che uno dice: certo che questo libro si presenta bene già dal titolo!!!Del contenuto del libro non anticipiamo nulla, soltanto che se qualcuno ha trucemente pensato che il titolo sia un esplicito invito rivolto a qualche amministratore più o meno di nostra conoscenza rimarrà terribilmente deluso. Roberto Sottile, professore di linguistica italiana, attraverso un piacevole percorso inframmezzato da musica rigorosamente “laiv” ci condurrà alla scoperta della storia e degli usi di una parola. L’allegria, il buonumore e la buona riuscita della giornata sono garantiti. Non c’è bisogno di specificare che il ritorno sarà per tutti in macchina.
Programma
ore 8,00 concentramento a Liccia
ore 9,00 partenza da Piano Ferro
ore 11,00 arrivo a Piano Canna sosta e osservazione panoramica
ore 11,30 partenza per le case della Canna
ore 12,30 arrivo al mercato della Canna
ore 13,00 assalto ai viveri
ore 15,00 presentazione del libro di Roberto Sottile SUCA – storia e usi di una parola – con intrattenimento musicale
La quota di partecipazione di 10 €
Alcuni Interventi pubblici – facebook -: Pino Di Martino, Anna Maria Cangelosi, Gioacchino Cannizzaro, Daniele Di Vuono, Maria Pina Ippolito, Eugenio Allegra, Angelo Ciolino, Pino di Gesaro, Francesca Cicero, Giampiero Caldarella e Peppinello Mazzola

Costituente per Castelbuono